Finalmente l’OK del Senato alla legge sul biologico!!!

Dopo due anni di attesa, finalmente il Decreto Legge sull’agricoltura biologica è stato approvato al Senato con voto plebiscitario: 195 sì, uno contrario ed un astenuto. Per l’approvazione definitiva manca solo l’ultimo passaggio alla Camera, che aveva già dato via libera alla norma nel dicembre del 2018 e ora dovrà discutere le modifiche approvate dal Senato. Si prevede l’istituzione del marchio “Biologico italiano”, ovvero per i prodotti biologici ottenuti da materia prima italiana e si prevede di cambiare, anche, il sistema dei controlli.


Il governo dovrà emanare entro 18 mesi uno o più decreti legislativi che rivoluzioneranno il comparto del bio con investimenti in formazione, ricerca e innovazione. Decreti legislativi che dovranno “migliorare le garanzie di terzietà dei soggetti autorizzati al controllo”, eventualmente anche attraverso una ridefinizione delle deleghe concesse dal Ministero delle Politiche agricole e “rivedere il sistema delle sanzioni”. 
FederBio ha sempre segnalato i problemi legati ai controlli. “La fiducia dei consumatori è fondamentale, persa quella perdiamo tutto” ha spiegato la presidente di FederBio Maria Grazia Mammuccini, secondo cui “in un momento di crescita come quello attuale il rischio che qualcuno cerchi scappatoie c’è sempre. Il sistema dei controlli va dunque rafforzato”. 
I dati più recenti mostrano che l’agricoltura biologica italiana ha una posizione di rilievo nell’Unione europea, sia per numero di operatori coinvolti sia per superficie coltivata in biologico. Gli operatori coinvolti sono oltre 80 mila, il dato conferma la leadership del nostro Paese in Europa per numero di operatori nel settore biologico.  Le superfici bio in Italia corrispondono a circa 2 milioni di ettari, ovvero il 15,8% della superficie agricola totale (la media UE è del 7,8%). Aumentano anche i cittadini che scelgono il bio, nel 2020 il mercato del biologico ha raggiunto i 6,9 miliardi di euro, di cui 4,3 miliardi relativi al mercato interno con un incremento del +142% dal 2010. Ora ci sono gli obiettivi del Green Deal europeo e delle strategie Farm to Fork e Biodiversità 2030, che puntano a triplicare la superficie coltivata a biologico e a ridurre del 50% l’uso di pesticidi e antibiotici e del 20% quello dei fertilizzanti entro il 2030.
Il Testo approvato si compone di 21 articoli. Si istituisce il Tavolo tecnico che dovrà definire un piano d’azione nazionale per la produzione biologica con cadenza triennale. Fra i suoi obiettivi quello di favorire la conversione al metodo biologico delle imprese agricole e di sostenere le forme associative e contrattuali per rafforzare la filiera. L’articolo 8 introduce il Piano nazionale per le sementi biologiche che il Ministero, sentito il Tavolo tecnico e con il supporto scienti¬fico del Centro di ricerca Agricoltura e Ambiente, dovrà adottare entro sei mesi dall’entrata in vigore e che sarà finalizzato ad au¬mentare la disponibilità delle sementi per le aziende “e a migliorarne l’aspetto quantitativo e qualitativo”. Viene anche istituito il Fondo per lo sviluppo della produzione biologica. Altre norme riguardano la formazione professionale degli operatori del settore e i distretti biologici.
“Finalmente con l’approvazione al Senato si sblocca un disegno di legge molto atteso nel nostro Paese dal mondo del biologico e da tanti cittadini attenti a un cibo sano e prodotto nel rispetto dell’ambiente”, ha dichiarato Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio. “Ora occorre l’approvazione definitiva della Camera in tempi brevi per riuscire a cogliere tutte le opportunità di questa fase di cambiamento strategico per l’agricoltura e il cibo nel nostro Paese e in Europa.”
L'unico punto che ha diviso l’Aula del Senato è stata l'equiparazione, prevista dal testo, dell'agricoltura biodinamica a quella biologica. La senatrice a vita Elena Cattaneo ha presentato due emendamenti, poi bocciati, per eliminare tale equiparazione.