L’alimentazione biologica e biodinamica consente di proteggere la salute della nostra famiglia e di salvaguardare l’ambiente e la biodiversità . Eppure, è importante, non solo seguire un’alimentazione sana, nutriente e priva di pesticidi ma anche impiegare prodotti naturali e sicuri per la pulizia e l’igiene della propria casa.
Infatti, è opportuno ricordare, che i detersivi e i detergenti, che utilizziamo quotidianamente per la pulizia della nostra casa, minano non solo la nostra salute, ma possono, purtroppo, inquinare irrimediabilmente l’ambiente e alterare gli equilibri degli ecosistemi, in quanto nella loro composizione sono presenti molte sostanze chimiche tossiche e/o cancerogene e generalmente non biodegradabili come tensioattivi, sbiancanti, enzimi, sequestranti, conservanti e profumazioni, ma non sempre si trovano in etichetta, perché il regolamento europeo 648/2004, che disciplina la materia, non obbliga a farlo. Per trovare l’elenco completo degli ingredienti, quasi sempre l’unica possibilità è andare sul sito dell’azienda produttrice.
Conosciamo meglio queste sostanze che ritroviamo in tutti i detersivi convenzionali in commercio:
- Tensioattivi: sono gli ingredienti principali dei detersivi, utilizzati grazie alla loro capacità di rimuovere lo sporco e di bloccare lo sviluppo dei batteri. Inoltre, hanno il vantaggio di essere piuttosto economici e produrre parecchia schiuma: due motivi che li hanno resi diffusissimi nei prodotti di consumo.
Tuttavia, negli ultimi anni, si è scoperto che alcuni tipi di tensioattivi, sono dannosi per la salute di tutti gli esseri viventi a causa dei metalli pesanti che rilasciano nell’acqua, sui tessuti e nell’ambiente. Nei detersivi bioecologici sono assolutamente vietati i tensioattivi chimici inquinanti e non biodegradabili prodotti a partire dai derivati del petrolio. Infatti si utilizzano solo tensioattivi vegetali derivati, per esempio, dal cocco o dall’olio di oliva.
- Profumo: le sostanze che danno l’odore di pulito sono tutte di origine sintetica e spesso responsabili di causare allergie e intolleranze, oltre ad essere anche una importante fonte di inquinamento. Ricordiamoci che in seguito al lavaggio con i detersivi convenzionale le varie sostanze chimiche permangono nei tessuti e le assorbiamo in parte attraverso il contatto diretto con la pelle oltre a respirarle continuamente. Nei detersivi bioecologici si utilizzano solo olii essenziali estratti da vegetali coltivati seguendo il metodo biologico e/o biodinamico, che sono ovviamente molto più costosi.
- Enzimi: sono proteine prodotte da organismi viventi presenti sia nei detersivi bioecologici che in quelli convenzionali. Sono biodegradabili e velocizzano le reazioni di degradazione di proteine, lipidi e carboidrati che compongono le macchie, permettendo così di rimuovere lo sporco a temperature più basse, con conseguente risparmio energetico e minor danno ai tessuti. Gli enzimi scindono naturalmente le sostanze sporche facilitandone la rimozione durante il lavaggio. È bene sottolineare che non tutte le aziende ecobio li usano, ma molte li considerano un male necessario per ottenere un detersivo efficace e comunque nei detersivi bioecologici si utilizzano solo enzimi naturali. Il dibattito scientifico sulla pericolosità degli enzimi è ancora aperto, perché c’è chi è preoccupato che queste sostanze possano continuare a degradare molecole organiche anche a bucato concluso, in quanto con gli scarichi vanno a finire inevitabilmente nei fiumi e nei mari; c’è chi poi contesta la loro origine OGM. Questo perché gli enzimi che ritroviamo nei detersivi sono gli stessi che il nostro corpo utilizza per digerire gli alimenti (come amilasi e proteasi), con la differenza che invece di essere prodotti dall’organismo, sono ottenuti in laboratorio da colture cellulari di batteri modificati geneticamente.
- Conservanti: è obbligatorio dichiararli sull’etichetta, i detersivi bioecologici usano solo acqua ossigenata o alcool etilico, mentre quelli che ritroviamo nei detersivi convenzionali sono dannosi per la salute. Fra i peggiori figurano i conservanti clorurati, sostanze come il Methylchloroisothiazolinone e il Methylisothiazolinone, che non sono solo fortemente allergizzanti, ma anche tossici per l’uomo. L’Imidazolidinyl urea è un altro conservante discutibile: è allergizzante ed è un cessore di formaldeide in ambiente acido. Ricordiamo che l’Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha stabilito che la formaldeide è cancerogena certa per l’uomo.
- Perossidi e sbiancanti: sostanze che hanno il compito di decolorare le macchie, sono poco biodegradabili sia biologicamente che chimicamente. Molto meglio l’uso del percarbonato che libera ossigeno e anidride carbonica senza arrecare danni all’uomo e all’ambiente. Tra gli sbiancanti usati nei detersivi convenzionali ricordiamo il perborato, che ha un effetto teratogeno, ovvero potrebbe provocare danni al feto. Nei detersivi bioecologici, ma anche in quelli convenzionali di ultima generazione, il perborato viene sostituito da sbiancanti a base di ossigeno, come il percarbonato. Oltre a eliminare il colore delle macchie, l’ossigeno libero nell’acqua agisce anche contro muffe e batteri senza segnalare problemi dal punto di vista ambientale.
- Sbiancanti ottici: sono il classico “specchietto per le allodole”. Sono sostanze chimiche che si depositano sui tessuti e che grazie ai raggi ultravioletti, fanno apparire candido anche ciò che non lo è (ricordate il “bianco che più bianco non si può”, come citava una vecchia pubblicità ?). In pratica nascondono le macchie all’occhio umano. Le macchie ci sono ma noi non le vediamo!!!
Si ritengono responsabili di dermatosi ed eczemi. Aderiscono tenacemente ai tessuti e occorrono più lavaggi per eliminare i loro residui dalla biancheria. È meglio evitare i prodotti che li contengono, come anche i numerosi prodotti igienizzanti consigliati per disinfettare la biancheria dei bambini.
- Coloranti e perlati: Materiali poco biodegradabili ed assolutamente inutili, ma che danno un aspetto gradevole al prodotto.
- Sequestranti e additivi antidurezza: la funzione di questo gruppo di composti è quella di rendere l’acqua meno calcarea e favorire così l’azione dei detersivi. In principio si utilizzavano i fosfati, accusati di provocare l’eutrofizzazione delle acque e la proliferazione delle alghe: per questo motivo sono stati messi al bando. Poi sono arrivate le zeoliti, ovvero minerali esistenti in natura ma quelli usati nei detersivi sono ricreati in laboratorio per ottenere la composizione ideale. Catturano gli ioni calcio e magnesio e facilitano l’azione dei tensioattivi, ma una volta negli scarichi, quando l’acqua si raffredda, zeoliti, grasso, calcio e magnesio sono responsabili delle incrostazioni di condutture e tubature. Questi effetti collaterali, insieme ad altri inconvenienti, hanno portato in alcuni detersivi bioecologici alla sostituzione delle zeoliti con i silicati lamellari (Disodium disilicate), minerali che intrappolano come in un pettine gli ioni calcio e magnesio.
- Stabilizzanti e coadiuvanti: sostanze che servono a stabilizzare e a rafforzare l’azione del detersivo. Purtroppo nei detersivi convenzionali si impiegano sostanze chimiche problematiche sia dal punto di vista dell’impatto ambientale che della tossicità , come i glicoleteri, un gruppo di composti a cui appartiene il Butyl glycol, in grado di assicurare la stabilità chimica del detergente, ma che risultano molto nocivi se inalati o a contatto con la pelle. Tra le numerose sostanze coadiuvanti, ingredienti sempre presenti nei prodotti convenzionali, ricordiamo il Phenoxyethanol. Gli studi tossicologici disponibili hanno dimostrato che il Fenossietanolo è assorbito per via orale e cutanea e viene metabolizzato dal fegato ed escreto con le urine; provoca irritazione dell’occhio da moderata a severa e si sospetta sia tossico per la riproduzione e lo sviluppo (a dosi elevate negli animali).
In conclusione possiamo affermare, senza ombra di dubbio che i detersivi bioecologici hanno il vantaggio di lavare e disinfettare con delicatezza prevenendo quindi l’usura dei capi. Sono, inoltre, meno aggressivi sulla pelle, evitando il rischio di dermatiti ed eczemi da contatto e sono senza dubbio meno inquinanti per l’ambiente. Essendo privi di coloranti, profumi di sintesi chimica e derivati petrolchimici sono prodotti sicuri per l’uomo e per tutti gli organismi viventi.
I detergenti bioecologici sono dunque la scelta ottimale per chi ha a cuore la salute della propria famiglia ed il futuro dell’ambiente. Infatti i materiali di cui si compongono sono di origine esclusivamente vegetale e questo li rende prodotti ecosostenibili e biodegradabili al 100%